I recenti avvenimenti in Eritrea (accordo di pace con il governo etiope), Etiopia (fallito golpe e accordo di pace con Eritrea) e Sudan (destituzione di Bashir e incerta transizione democratica) sembrerebbero suggerire una profonda evoluzione nelle dinamiche interne alla regione e in quelle di stretta interdipendenza che storicamente connettono la regione MENA e il Corno d’Africa. Un’evoluzione che non solo ha travalicato i confini del Medio Oriente in senso stretto per abbracciare nuovi spazi geografici contigui (come ad esempio il Mar Rosso, l’Africa orientale e l’Oceano Indiano Occidentale), ma ha anche proposto nuovi allineamenti, spostamenti di assi strategici e l’emergere di un crescente mix di hard e soft power da parte di attori mediorientali in questa penisola triangolare sempre più meta ambita ed estremamente importante nella geo-strategia mondiale. Nel complesso, la competizione nell’area tra gli stati arabi del Golfo potrebbe sì aumentare l’importanza strategica della sub-regione, ma parallelamente rischia di alimentare conflitti o esacerbare nuove tensioni, rendendo l’area esposta ad una propagazione di tensioni esterne che vanificherebbero anche i tentativi recenti di stabilizzazione. Una prospettiva che tramuterebbe di fatto il Corno d’Africa in un retrovia dei disequilibri geopolitici di Medio Oriente allargato.
Corso utile al conseguimento del Diploma in "Geopolitica e Sicurezza Globale".
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