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The Assad Family

La guida illustrata della famiglia che tiene in pugno la Siria

07 ottobre 2013

Chi è Bashar al-Assad? E’ corretto dire che la Siria è retta in modo autocrate e autoritario da una famiglia? L’illustratore Andy Warner ci guiderà nella storia di questo clan, da 43 anni legata in modo indissolubile alle sorti del Paese.

We Can Do It!

Torna la protesta delle donne saudite contro il divieto di guidare

02 ottobre 2013

In Arabia Saudita le donne, o almeno alcune di loro, ci riprovano. È stato annunciato infatti per il 26 ottobre il prossimo “driving day”, ovvero la giornata di protesta “al volante” per chiedere l’annullamento del divieto per le donne di guidare. 

Un libro contro le bombe

In Iraq una "lettura di massa" per andare oltre la violenza

30 settembre 2013

In Iraq scoppiano bombe quasi tutti i giorni in queste ultime settimane. Le decine di morti si accumulano con un ritmo ormai quotidiano, riuscendo ormai raramente a conquistare le prime pagine dei giornali internazionali. Le spietate regole giornalistiche stabiliscono infatti che se una notizia, per quanto tragica, continua a ripetersi, non è più una notizia. Ma non c’è solo violenza, odio e sangue da raccontare in questi giorni in Iraq.

Kabul-Damasco solo andata

L'incredibile vicenda dei rifugiati afghani in Siria

26 settembre 2013

Di Basir Ahang per Frontierenews.it 

La spina nel fianco del Kuwait

La questione dei "Bidoun" senza cittadinanza in una intervista realizzata da una nostra lettrice

25 settembre 2013

Introduzione alla questione dei Bidun Jinsiiya (senza cittadinanza) del Kuwait.

"Copy, Cut, Paste" alla libanese

Un nostro lettore da Beirut ci racconta cosa c'è dietro il nuovo documentario denuncia sulla chirurgia estetica in Libano

24 settembre 2013

Quella libanese è una società per certi versi molto attaccata alle apparenze. A tutta prima, però, non avrei certo immaginato che si trattasse del paese col maggior numero di interventi estetici annuali per abitante in tutto il Medio Oriente (e secondo alcuni in tutto il mondo). Si stima infatti che in Libano si eseguano circa un milione e mezzo di interventi estetici all'anno, il che, su una popolazione di circa 4,2 milioni, non è proprio poco.

Storia di una rivoluzione tradita

Un guerrigliero siriano si racconta

10 settembre 2013

Intervista realizzata da @Valevange per Frontierenews

Rouhani e la distensione via Twitter

Con un tweet il presidente iraniano augura buon capodanno agli ebrei

05 settembre 2013

Mentre venti di guerra soffiano da Washington verso Damasco sempre più minacciosi, dallo “stream” di Twitter un sorprendente messaggio di conciliazione viaggia da Teheran per giungere, anche se un po’ indirettamente, a Tel Aviv. Ieri sera il nuovo presidente iraniano Rouhani ha infatti twittato un augurio speciale per gli ebrei di tutto il mondo in occasione della festività dello Rosh Hashanah, il capodanno ebraico.

Nel frattempo in Turchia..

Dopo Taksim è la volta di piazza Karakoy

02 settembre 2013

Sparita dietro le gravi notizie che giungono da Siria e Egitto la Turchia continua a essere attraversata dalle tensioni tra oppositori e sostenitori del governo. Due nostre lettrici raccontano gli ultimi sviluppi (...)

Due modelle indossano indumenti in stile Islamic-Chic nel centro di Teheran (foto di Barbara Slavin)
Da Teheran a Baghdad, l'esplosione dell'Islamic-chic

Moda ed estetica in Iran e Iraq oltre gli stereotipi

08 Agosto 2013

La moda cambia. In Italia, forse questo lo sappiamo meglio che in qualunque altro paese del mondo. Ciò che forse non sappiamo è che questa regola aurea vale anche per alcuni paesi che riteniamo meno avvezzi ai diktat capricciosi delle mode e dell’estetica. Tra questi l'Iraq e l'Iran. 

Foto: AP/Hasan Sarbakhshian
Ahmadinejad va in pensione? Non proprio

Una nuova carriera si prospetta per il presidente iraniano uscente

02 Agosto 2013

Mentre fervono i preparativi per la cerimonia di inaugurazione del mandato presidenziale di Hassan Rouhani – che si svolgerà a Teheran il 4 agosto prossimo – l'Iran si interroga su quale futuro attenda il presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad. Se nei giorni scorsi si speculava su un suo possibile ingresso nel campo dell'editoria, con l'apertura di un proprio giornale, in questi giorni sembra essere invece arrivata una prima indicazione precisa sulla futura occupazione del “presidente con l'elmetto”. 

Qualcosa su "abuna" Paolo

Una testimoniana su padre Paolo dall'Oglio

30 luglio 2013

Le notizie sono ancora poche e non confermate, ma “Abuna” Paolo sarebbe stato rapito.  Un prete italiano che per molti, non solo in Italia, è diventato una specie di simbolo della ricerca di pacificazione in Siria. In poco più di un anno, dopo essere stato cacciato dalla Siria dal regime di Assad, ha girato infinite città e paesi, parlando di un conflitto civile sempre più lontano dalle nostre televisioni e, per questo, spesso anche dalle nostre coscienze.

Un momento della commemorazione dell'attentato del Bar No'ar. Fonte: Gili Yaari - Flash90
La periferia israeliana tra intolleranza e povertà

Quattro anni dopo la strage di Bar No’ar, un tragico racconto dai quartieri poveri di Tel Aviv

29 luglio 2013

Sono passati quasi 4 anni esatti dall’1 agosto 2009, qundo un uomo si presentò al Bar No’ar, un locale nel centro di Tel Aviv frequentato soprattutto da giovani omosessuali, e cominciò a sparare sulla folla. 2 morti, molti feriti e un paese sotto shock. Israele, abituata a subire attentati da sempre, si ritrovò, forse per la prima volta, con un atto terroristico di matrice totalmente interna. Ma non fu solo l’aggressione in sé; ciò che accadde dopo fu quasi altrettanto grave.

Foto: APA images
Palestinesi e siriani: vittime collaterali del non-Golpe
28 luglio 2013

Sono già oltre 100 i morti negli scontri avvenuti in seguito alla deposizione di Mohammed Morsi. Le vittime per ora si contano soprattutto fra i sostenitori dei Fratelli Musulmani e dell’ex raìs, ma i gruppi islamisti non sono l’unico bersaglio della repressione dell’esercito e delle forze di sicurezza egiziane.

Estate ragazzi in stile al-Qaeda
25 luglio 2013

Le guerre, si sa, non si vincono solo con le armi. Anche la propaganda ha un ruolo fondamentale, soprattutto se serve a conquistare le menti e i cuori della gente che vive in territori contesi fra le forze in campo. È questo il caso del popolo di Aleppo, in Siria, dove da mesi si confrontano l’esercito regolare del regime di Bashar al-Asad e le forze ribelli.

Foto World Food Program (WFP)
Not royal babies

Boom di nascite tra i rifugiati siriani in Giordania

24 luglio 2013

Mentre in Inghilterra una giovane coppia festeggia la nascita del loro primo figlio sotto i riflettori del mondo, anche a Zaatari, il più grande campo giordano per profughi siriani, l’attenzione è concentrata sulle nascite. Sono dalle 100 alle 130 al giorno, ed entro la fine del 2013 potrebbero arrivare a circa 30.000 in un campo che al momento ospita circa 160.000 persone.

In Arabia Saudita nasce la TV per sole donne
23 luglio 2013

Si chiamerà “Al-Mar’a”, “le donne”, e inizierà a trasmettere nel 2014. 

Il motore di ricerca diventa "Halal"
22 luglio 2013

“Haram”… “vietato”, o “peccato”, una delle prime parole che si imparano viaggiando in un paese arabo o musulmano. È diventata una parola internazionale, utilizzata dai fedeli della religione islamica in tutto il mondo a prescindere dalla loro lingua d’origine. 

Una bambina di nome Kurdistan
19 luglio 2013

In momenti di grandi entusiasmi nazionalisti, come dopo l’unificazione italiana o la fondazione della Repubblica, era normale anche nel nostro paese incontrare persone che, in un impeto di orgoglio nazionale, avevano chiamato la propria figlia, appunto, Italia. Girando tra i villaggi nostrani è ancora possibile incontrarne alcune di queste signore “Italia”, ormai anziane, ma il nome è da tempo passato di moda, insieme, forse, a un po’ dello spirito nazionale. 

E il calcio brasiliano arrivò tra i profughi siriani
18 luglio 2013

In una guerra che ha fatto più di 100 mila morti e milioni di sfollati cosa potrà mai significare l’iniziativa di un corso di calcio all’interno di un campo per profughi siriani in Giordania? Non molto a dire il vero, ma è giusto parlarne soprattutto perché i campi per i profughi siriani – e soprattutto quelli in Giordania – lungo questi due lunghi anni di conflitto sono stati al centro di storie tristi, tragiche, spesso frutto di negligenza e sfruttamento.

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